Afghanistan: siamo sicuri che il Presidente Biden abbia sbagliato?

La posizione ‘solidaristica’ sull’Afghanistan  di una parte  della nostra sinistra (e per la verità anche di alcuni settori della destra italiana) fa riflettere. Vent’anni di presenza militare e ‘umanitaria’ in quel paese da parte degli USA e dell’Europa hanno portato un fiume di denaro che ha alimentato è tenuto un vita non solo l’organizzazione militare in senso stretto, ma una corposa élite afgana nonché decine di migliaia di funzionari, cooperatori, membri di ONG, ecc.  

Quando questo flusso di denaro è cessato (o stava per cessare) ci si è accorti che queste élite, composte da decine di miglia di persone, non avevano alcun controllo della situazione e ben pochi legami con il popolo. Infatti non hanno esitato a scegliere la via della fuga – alcuni dopo aver trasferito soldi nelle banche occidentali o degli Emirati -senza combattere, a cominciare dal Presidente Afghano. Per non dire delle migliaia di funzionari e consiglieri d’ambasciata, con stipendi favolosi già tutti in salvo a casa loro. Viene da chiedersi se il Presidente Biden non abbia un po’ di ragioni a suo favore quando afferma che, dopo la missione anti terrorismo conclusasi da tempo, le ragioni per ritornare c’erano tutte.
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