Guido Fanti e Achille Ardigò: 30 anni di idee per Bologna

La Repubblica

La Repubblica di sabato 8 febbraio annuncia un seminario sulle ‘carte’ di Guido Fanti, che la Famiglia ha donato all’Archivio dell’Istituto Gramsci. Forse pochi ricordano che tra me, Achille Ardigo e Guido Fanti c’è stato un dialogo intenso e durato con continuità quasi trenta anni sul futuro di Bologna. Quando ero assessore alla Sanità del Comune di Bologna con Renzo Imbeni fondai, assieme a Fanti, il ‘gruppo dei riformisti bolognesi’ che si riunivano periodicamente a Villa Bassi, vicino a San Giovanni in Persiceto. Eravamo visti con sospetto e spesso con ostilità dalla sinistra bolognese che aveva, con il PCI, origini staliniste. Eravamo i ‘disprezzati Miglioristi’: una corrente politica e di pensiero di cui faceva parte, a Roma, anche Giorgio Napolitano e che aveva come padre nobile Giorgio Amendola. Achille Ardigò, che proveniva dalle file della sinistra democristiana e dossettiana, considerava questo gruppo politico riformista un interlocutore privilegiato per un progetto sul futuro di Bologna. Nei numerosi incontri tenuti presso gli uffici dell’Assessorato alla Sanità del Comune di Bologna, in via Indipendenza 2, emergeva lo spirito vulcanico di due persone, Fanti e Ardigò, che in avanzata età dimostravano un fervore giovanile per ‘fare qualcosa’, per uscire dalla stagnante situazione di una Bologna che a partire dagli anni 80 aveva iniziato un declino inarrestabile (per altro ancora in corso).
Fanti e Ardigò erano entrambi affascinati dalle nuove tecnologie della comunicazione e dai nuovi progetti informatici e della Rete, come il Cup di Bologna, che vide come osservatore attento anche Romano Prodi.
Erano entrambi molto critici sugli orientamenti delle amministrazioni bolognesi degli ultimi 30 anni, prive di una seria progettualità politica ed economica, ispirate rupi volta in volta dalle idee della sinistra populista, da un pragmatismo privo di idee e da comportamenti autoreferenzialità della classe politiche. Ma di ciò parleremo il 12 marzo, al prossimo incontro pubblico dell’Associazione.

 

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